Le caratteristiche di un diamante naturale

Il diamante è la pietra più preziosa e rara che ci sia al mondo. Per la sua formazione sono necessari milioni di anni. Il diamante è, da sempre, simbolo di purezza, eleganza, raffinatezza e rappresenta l’idea regalo perfetta per la donna amata perché simboleggia amore puro ed eterno. Oggi, non tutti i diamanti sono naturali: ci sono anche quelli sintetici, prodotti in laboratorio. Vediamo, quindi, le caratteristiche che deve avere un diamante naturale per essere considerato tale.

Diamanti naturali: come riconoscerli

Un diamante naturale viene definito tale quando non è stato creato in laboratorio: in commercio è possibile trovare diamanti sintetici, creati artificialmente e chimicamente identici ai diamanti grezzi.

Si parla di diamanti naturali solo quando questi derivano dalla Terra e sono costituiti da carbonio puro cristallizzato a temperature tra i 1500° e i 2000° C. Il processo di formazione dei diamanti avviene a circa 200 chilometri sotto la superficie terrestre, per poi uscire grazie alle eruzioni vulcaniche o ad altri processi d’estrazione.

Le caratteristiche principali di un diamante sono quattro, ovvero le 4C del diamante:

  • caratura o peso: è l’unità di misura con la quale viene indicato il peso di un diamante;
  • purezza: un diamante può contenere delle inclusioni e viene assegnato un grado di purezza che va da “impeccabile” ad inclusioni evidenti. Questo fattore influisce sul valore del diamante;
  • colore: è la caratteristica che influenza maggiormente l’acquisto di un diamante ed è la più evidente anche ad occhio nudo. Viene utilizzata una scala decrescente che va dalla D alla Z. La lettera D indica l’assenza di colore, mentre più si scende nella scala più sarà presente il colore giallo, che abbassa il valore della pietra;
  • taglio: il taglio dipende dall’abilità dell’uomo. Gli artigiani cercano di trovare quello perfetto capace di esaltare le peculiarità di ogni pietra grezza.

Per riuscire a distinguere un diamante vero da uno falso occorre che degli esperti gemmologi lo osservino attentamente ad occhio nudo, stabilendone il colore e osservandone la luminosità. Successivamente, il diamante viene analizzato al suo interno con una lente a 10 ingrandimenti, utile per identificare eventuali inclusioni.

Distinguere i diamanti naturali da quelli sintetici

I diamanti sintetici hanno la stessa struttura chimica di un diamante naturale, ma vengono prodotti in laboratorio. Questi diamanti sono comparsi per la prima volta negli anni ‘50, grazie allo sviluppo di tecniche che hanno velocizzato il processo chimico di creazione di una pietra.

Le caratteristiche fisiche dei due tipi di diamanti sono identiche, quindi, per distinguerli, occorre utilizzare dei macchinari professionali. I gemmologi professionisti riescono a capire di che diamante si tratta dopo averne definito il colore e averne osservato la luminosità, l’eventuale presenza di inclusioni.

In particolare, è necessario seguire questi passaggi:

  • osservare la pietra al microscopio: in questo modo è possibile determinare la purezza e gli altri parametri;
  • osservare la fluorescenza UV;
  • identificare le bande di assorbimento allo spettroscopio;
  • fare la prova attraverso un forte magnete: se il diamante reagisce al magnete, allora vuol dire che è sintetico.

Per capire se ci si trova di fronte ad un diamante naturale o sintetico occorre chiedere sempre un certificato gemmologico di accompagnamento delle pietre, in modo da vedere se riporta la dicitura “synthetic” o “lab-created”.

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